venerdì 10 giugno 2011

Where do the children play?

Sul Corriere della sera del 7 giugno 2011 leggo una  storia di meschinità umana che mi rende proprio triste.
In una ricca e ben abitata via centrale di Milano, Corso di Porta Vigentina, è stato chiuso da un’ordinanza comunale, un campo di calcetto realizzato dal Parroco dell’Oratorio della Chiesa che si affaccia sulla via. Un piccolo campetto di erba sintetica, che ha sostituito un tristo parcheggio di cemento, per dare  la possibilità ai bambini e ragazzini che frequentano l’oratorio di giocare all’aria aperta, vicino alle loro case, nel centro di Milano.
E perché gli hanno ordinano di chiudere? Problemi di sicurezza dell’area? NO. Hanno beccato il solito prete pedofilo che con la scusa del calcio insidiava i ragazzini? NO. Si aggiravano sospetti spacciatori tra le fila degli spettatori? NO.

Il problema era che il gioco del pallone era rumoroso. Così rumoroso da infastidire gli abitanti delle case che circondano il campetto e da indurli a chiedere addirittura una perizia dell’Arpa per rilevare i decibel in eccesso. Non solo: quando i ragazzi giocavano le partire serali, il campetto veniva illuminato a giorno, con grave disappunto dei residenti che si ritrovavano gli appartamenti “invasi” dalla luce dei riflettori. E poi volete mettere il chiasso quando un disgraziato faceva goal? O quando l’arbitro fischiava? Un vero incubo, se si pensa che le partite duravano anche fino alle 22.30!!!

E’ triste, vero? Triste che delle “brave persone”, mediamente istruite (immagino),senza problemi di sopravvivenza (immagino), sufficientemente sani di mente (immagino), abbiano utilizzato del tempo e delle energie per occuparsi seriamente di togliere spazio vitale, di crescita, di gioco a dei bambini, dei ragazzini; che si siano messi d’impegno a trovare le modalità burocratiche giuste per andare contro quel povero parroco che si era ingegnato a far sì che i suoi ragazzi potessero giocare sotto casa, all’aperto.
Sono sicura che siano le stesse persone che poi, la Parrocchia di Corso di Porta Vigentina, la frequentano, tutte le domeniche, ma forse anche più spesso , e saranno dei bravi ”fedeli”, magari daranno cospicue offerte in denaro alla chiesa. E con ciò si riterranno buoni cristiani, onesti cittadini,  persone corrette.
Salvo poi “rubare” a dei bambini il dono più grande che gli aveva fatto il loro stesso parroco: un posto dove giocare!

1 commento:

  1. una delle cose che mi sono chiesta quando venivo a milano in tempi non sospetti (soprattutto tempi in cui non sospettavo minimamente di venire un giorno ad abitarci) era: ma dove sono i bambini? perché milano vive al chiuso, nelle case. e si vorrebbe che i bambini facessero altrettanto. in un tempo libero istituzionalizzato tra scuola, palestra, lingue. triste, tristissimo.

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